Giaietto Burattato ExtraSmall

Si racconta che la regina Vittoria, alla morte del marito, principe Alberto, indossò abiti neri per lungo tempo e un Giaietto sul collo. L’energia del Giaietto ci supporta nel superare i momenti di pessimismo e disperazione, come fallimenti, perdite e lutti. Ci aiuta a calmare le crisi emotive invitandoci a non arrenderci. Questa creatura non è una pietra ma una lignite nero pece, e da quel nero vellutato le sue vibrazioni energetiche hanno il potere di allontanare e raffreddare. E’ utile a tutti coloro che sperimentano le più tristi e dolorose prove della vita e sentono di aver perso le speranze, la sua energia stimola a distaccarsi dal triste immediato che si vive, infondendo una capacità di visione più lungimirante. Il Giaietto aiuta a frantumare ciò che non serve, a staccarsi dalle situazioni per riflettere e riequilibrarsi. Tutti coloro che sono attirati dal Giaietto sono sicuramente Anime antiche che hanno nel loro bagaglio evolutivo molte incarnazioni e quindi molta saggezza. Il Giaietto fu scoperto per la prima volta sulle rive del fiume Gogi ed è conosciuto con molti nomi, Gagate, Giavazzo, Jais, Pietra di legno e Ambra nera.

Per purificare la pietra dall’energia assorbita

Il Giaietto è una pietra che non tollera l’acqua. Per purificarla sarà sufficiente strofinarla delicatamente con un panno di cotone e passarle intorno l’incenso o il fumo del Palo santo.

Per ricaricare l’energia pranica della pietra

Posizionare la pietra su una drusa di Cristalli di Ametista o su una drusa di Cristalli Ialini per circa 3 ore. In alternativa, esporre la pietra alla Luce del Sole per almeno 3 ore, evitando che i raggi la colpiscano direttamente. Si può caricare la pietra anche con l’energia della Terra, sotterrandola per qualche ora, avendo cura di proteggerla dentro un sacchettino di cotone per evitare che la Terra si accumuli negli interstizi della pietra. Un altro metodo efficace per ridonare energia alla pietra è utilizzare il Reiki.