APATIA

L’apatia è uno stato in cui sembra che non proviamo più niente. Non riusciamo a intraprendere né nuove strade di pensiero, né nuove direzioni. Smettiamo di emozionarci, entusiasmarci, interessarci.

Questo stato sonnolento e malinconico crea in noi quello che la mancanza di acqua crea in un terreno: l’aridità.

Quando si entra nell’apatia è come vivere all’interno di un castello che ha tutte le porte spalancate su un immenso e meraviglioso giardino, pieno di colori, ma noi quei colori non li notiamo, perché noi da quelle porte non passiamo. L’apatia toglie i colori alle nostre stagioni e ci traghetta nel nulla.

Intorno a noi ci sentiamo dire a gran voce che dobbiamo lavorare su noi stessi, fare un esame di coscienza, un viaggio introspettivo. Che dobbiamo riprogrammarci, sostituire i nostri vecchi schemi mentali con nuove folate di pensiero. Per rinnovarci, percorrere nuove strade e scorgere nuovi orizzonti.

Ma spesso quando proviamo a fare questo lavoro di autoanalisi, accade che la nostra testa si fa pesante, perché quell’analisi pesa così tanto che in certi momenti l’unica cosa che desideriamo è scappare. E finiamo per non fare nulla.

E allora chiediamo aiuto all’esterno, ma quell’aiuto prezioso non ha effetto se noi per primi perdiamo la voglia di guardarci dentro. Perché nessuno può guardarci dentro, a parte il Padre Eterno, possiamo farlo solo noi.

Ci sono alcune pietre e cristalli, la cui energia, se combinata insieme, può supportarci nel riabbracciare quella voglia perduta, creature come l’Amazzonite, l’Azzurrite/Malachite, la Pietersite e il Quarzo Rutilato, che con le loro vibrazioni possono aiutarci a sentirci più leggeri e più costruttivi.

Queste pietre ci spingono ad avere più slancio nel guardare la nostra vita da un’altra prospettiva, ci supportano nell’individuare e lasciare andare tutto quello che non ci serve più e non è più verità per noi. Così da scorgere più velocemente e serenamente nuove strade e uscire dal circuito dell’apatia.

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